Uno sguardo, vista la recente festa internazionale delle donne, a quelli che sono i dati consolidati rilevati dall’Inail e ISTAT rispetto alla sola componente femminile nel mondo del lavoro.
Ad oggi la presenza nel mondo del lavoro per quanto riguarda la componente femminile è determinata dalla presenza di figli nel nucleo familiare. Nel 2021 il tasso di occupazione per le donne (25-49 anni) senza figli è del 73,9 % mentre del 53,9 % per le donne con almeno un figlio di età inferiore ai 6 anni. Componente che per il comparto degli uomini non determina una riduzione del tasso di occupazione.
Nel 2021 risultano circa oltre 205mila le denunce di infortunio di cui l’80% delle lavoratrici subiscono un infortunio sul luogo di lavoro mentre 20% dei casi sono da attribuirsi ai viaggi in itinere, percentuale che aumenta vertiginosamente per i decessi e risulta il doppio rispetto al comparto degli uomini. Nell’ultimo quinquennio la quota degli infortuni in itinere risulta più elevata per le donne, mediamente del 10 % in più rispetto a quella degli uomini, anche per i casi mortali risultano essere più alte infatti la media di circa il 20% in più.
Facendo riferimento al quinquennio risulta il lunedì essere quello in cui avvengono un quarto degli infortuni in occasione di lavoro. Dall’analisi della società di monitoraggio dell’Inail la fascia di età più colpita da incidenti mortali risulta essere quella delle over 59, percentuale in salita nell’ultimo quinquennio.
Le malattie professionali denunciate dalle lavoratrici nel 2021 sono circa il 23,4 % in più rispetto all’anno precedente. Il 77,5 % delle patologie denunciate dalle lavoratrici è concentrato nella gestione Industria e servizi , il 20,6 % nell’agricoltura e l’1,9% nel conto Stato.
Nel 2021, le malattie del sistema osseo e muscolare e del tessuto connettivo hanno continuato a colpire l’intera forza lavoro, rappresentandol’82% di tutti i disturbi insieme alle malattie del sistema nervoso. Tuttavia, dietro questo risultato medio ci sono differenze notevoli tra uomini e donne. Mentre le condizioni sopracitate hanno rappresentato il 78% di tutti i reclami dei lavoratori, la stessa percentuale è stata del 92% per le lavoratrici . Sebbene le donne siano sempre più presenti in tutte le aree di attività, anche in settori tradizionalmente dominati dagli uomini, il modo in cui il genere viene specificato nelle valutazioni del rischio muscolo scheletrico è ancora raro. Infatti, come sottolinea Inail Data , le stesse norme tecniche per la valutazione di questo rischio non introducono alcuna indicazione di specificazione di genere. Solo nel caso della movimentazione manuale dei bagagli, esiste una distinzione di genere nel peso massimo da movimentare e anche in relazione all’età, ma le indicazioni fornite sono incomplete. Sono quindi necessari e ulteriori raccolte di dati e linee guida che portino a misure preventive efficaci e specifiche per il genere.
Fonte: INAIL – https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/news/news-dati-inail-donne-2023.html&tipo=news