Parlando di normative EN 397, EN 812 ed EN 12492 facciamo riferimento ad elmetti o caschi. Ma non di qualsiasi genere, quelli di cui andremo a parlare sono copricapi usati principalmente come protezione della testa dall’impatto, dalla caduta di oggetti e dalla caduta dall’alto.
Le principali caratteristiche che contraddistinguono questi dispositivi di protezione sono:
Non tutti i caschi sono uguali, facciamo quindi chiarezza sulla principale distinzione tra gli elmetti in base al compito al quale devono assolvere:
Gli elmetti di protezione per l’industria sono destinati essenzialmente a proteggere l’utilizzatore da oggetti in caduta e dalle lesioni cerebrali e fratture del cranio che possono derivarne.
La norma EN397, relativa agli “elmetti di protezione per le industrie”, esige quanto segue per la marcatura:
Ogni elmetto deve avere un marchio stampato o impresso che riporti le seguente indicazioni:
a) il numero della presente norma europea,
b) il nome o la marca del fabbricante,
c) l’anno e il trimestre di fabbricazione,
d) il tipo di elmetto
Indicazioni complementari, quali le istruzioni o raccomandazioni di regolazione, di montaggio, di uso, di lavaggio, di disinfezione, di manutenzione e di stoccaggio, sono specificate nel foglietto di utilizzo
2. Casco antiurto (Norma EN 812)
Questi elmetti sono destinati a proteggere chi li indossa dagli effetti di un urto della testa contro un oggetto duro e immobile la cui gravità sia tale da causare una lacerazione o altre ferite superficiali. Questi elmetti non sono destinati a proteggere dagli effetti provocati dalla caduta o dal lancio di oggetti oppure da carichi sospesi o in movimento e non devono in nessun caso sostituire un elmetto di protezione per l’industria regolato dalla norma EN397. Sono prevalentemente destinati a degli utilizzatori che lavorano in ambienti interni.
Protezione da pericoli che possono generarsi durante attività eseguite da alpinisti – con i seguenti requisiti:
Per scegliere il casco più adatto, è quindi necessario identificare i rischi relativi all’attività lavorativa da svolgere. Non c’è quindi un casco migliore di un altro perché la scelta deve essere fatta sulla base dell’analisi dei rischi.
Ricordiamo che :
Ogni dispositivo di protezione individuale, deve essere accompagnato da un libretto di uso e manutenzione ove si trovano anche informazioni che il costruttore fornisce in merito alla scadenza del dispositivo. In genere l’elmetto ha una durata di 5 anni, sempreché sia utilizzato conformemente alle istruzioni del fabbricante e sempreché sia stato stoccato, in caso di non utilizzo, in luogo adatto.
Spesso si incontrano autocarri o automezzi di imprese con l’elmetto appoggiato sul cruscotto. Tale situazione, sottopone il dispositivo a un repentino riscaldamento determinato dal sole e dal vetro del parabrezza. Essendo il nostro elmetto costituito da materiale termoplastico, non è difficile immaginare gli effetti negativi che, con il passare del tempo, provocano l’invecchiamento del d.p.i., compromettendone sicuramente le caratteristiche del materiale.
La marcatura posta all’interno dell’elmetto, permette il controllo della scadenza. Verificando con molta attenzione, si possono leggere: il contrassegno numerico dell’organismo di controllo, il nome del fabbricante e un cerchio nel quale è indicato sia il mese che l’anno di fabbricazione del dispositivo.